sabato 7 marzo 2015

IL CIGNO

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Il cigno è un uccello acquatico di grosse dimensioni (apertura alare media tra i 155 e 250 cm a seconda della specie, con record di 310 cm relativo a un esemplare della specie trombettiere), corte zampe palmate, caratterizzato da un lungo collo e da un vistoso mutamento fisico tra la nascita e l'età adulta, in cui, oltre all'aumento della lunghezza del collo e della dimensione delle ali, cambiano il colore del piumaggio e del becco piatto.

Generalmente i cigni nascono di piumaggio grigio; vi sono varie specie di cigni che differiscono nei colori, nelle dimensioni e nelle forme definitive che raggiungono nell'età adulta.

Il colore di piumaggio più diffuso tra gli adulti delle varie specie di cigno è il bianco - totale o complementare al nero - essendo bianco e nero gli unici colori del piumaggio dei cigni attualmente noti; nessun cigno adulto ha il piumaggio totalmente nero, infatti anche il cigno nero presenta del piumaggio bianco nelle ali, ben visibile al dispiegamento delle stesse, ma nascosto quando completamente ripiegate lungo il dorso.

Il cigno trombettiere è l'unico cigno a presentare l'esterno superiore del becco completamente di colore nero in età adulta (alla nascita è per altro rosa); totalmente nero sembra anche la parte superiore del becco di alcuni cigni minori adulti (come il cigno fischiatore), mentre invece presentano una piccola parte di giallo vicino agli occhi; gli altri cigni adulti presentano la parte superiore del becco - eventuale rigonfiamento compreso - con disegni e colori frammisti tra rosso, arancione, giallo, rosa, bianco, grigio e nero a seconda della specie.

La specie con apertura alare mediamente maggiore è il cigno trombettiere del nord america, seguito dal cigno reale euroasiatico che a sua volta gli risulta mediamente superiore in massa corporea.

I cigni generalmente formano coppie che restano unite tutta la vita, si riscontrano tuttavia casi di separazione - es.: causa infertilità o decesso del partner - e in alcune specie l'unione a vita ha delle eccezioni più che in altre. Nidificano tra i canneti, dove la femmina cova per circa un mese da 4 a 8 uova azzurrognole, mentre il maschio fa la guardia al nido. Alla nascita e fino al raggiungimento dell'età adulta i giovani cigni mantengono un piumaggio assai poco attraente (in genere d'un colore grigiastro, bianco sporco) ma assai più mimetico - ed utile quindi alla sopravvivenza - di quello, bello, ma vistoso, degli adulti.

Il cigno può essere molto possessivo riguardo al territorio nei confronti dei suoi simili, dando luogo occasionalmente a scontri interni allo stormo - o nei confronti di avventori indesiderati - che terminano a volte senza conseguenze per i cigni in lotta, altre con la cacciata di qualche esemplare dal gruppo, ma a volte accadono ferimenti anche gravi. Quando vive in gruppo, il territorio può essere anche solo di pochi metri attorno al nido, tollerando i suoi simili in proporzione allo spazio complessivo a disposizione al di fuori della zona di cova per alimentarsi.

I cigni sono uccelli essenzialmente erbivori, si nutrono in prevalenza di piante acquatiche e palustri che strappano dal fondo o dalle rive con il becco: tramite il lungo collo, infatti, a seconda della specie e dell'età possono nutrirsi immergendo il capo fino a una profondità massima intorno agli 80 centimetri; a volte raggiungono profondità maggiori immergendo anche la parte anteriore del corpo mentre quella posteriore viene elevata fuori - verticalizzando così tutto il corpo a testa in giù - usando le zampe per darsi slancio per arrivare in tale posizione e mantenersi temporaneamente in equilibrio in tale assetto.

Possono anche camminare sulla terraferma lungo le rive delle acque frequentate, cibandosi così di erbe, foglie e semi - tuttavia evitano di allontanarsi molto dall'acqua. Da adulti possono arrivare a mangiare fino a 3,5 – 4 kg (peso umido) di vegetazione acquatica al giorno, per aiutare la digestione della quale talvolta ingeriscono volontariamente delle piccole quantità di sabbia, che nel loro intestino ne facilita la triturazione.

In realtà la loro dieta non è strettamente vegetariana: infatti, insieme alle erbe ingurgitano anche un buon numero di piccoli animaletti acquatici ad esse associati (crostacei, larve d'insetti e lumachine).

Sebbene morigerati nel cibo per natura, al contatto con l'uomo e specialmente da giovani sono dei gran ghiottoni di pane - sempre fresco, ammorbidito nell'acqua e in piccoli bocconi - tendendo secondo alcuni studiosi a nutrirsene oltre misura, con particolare danno per i cignetti - gli esemplari giovani - che rischiano di diventare di mole eccessiva rispetto alla portata delle zampe ancora in fase di sviluppo, nonché di favorire una pericolosa crescita in direzione errata di parte del piumaggio, analogamente ancora in formazione; in merito a ciò si ritiene particolarmente dannoso il pane bianco, al cui posto è relativamente preferibile il pane integrale.

L'eventuale dannosità del pane quale nutrimento per i cigni è oggetto di dibattito, poiché i sostenitori della tradizionale usanza affermano che eventuali problemi possono essere causati solo da una quantità eccessiva (come nel caso diventasse la fonte principale della loro alimentazione - giacché i cigni una volta sazi, anche di pane, smettono di nutrirsi), e soprattutto se gli venisse erroneamente dato vecchio pane ammuffito anziché pane fresco, commestibile anche all'uomo; in ogni caso più utile alla salute dei cigni si ritiene sia fornirgli eventualmente quale cibo (sempre misto a buone quantità d'acqua) verdure crude come lattuga romana (Lactuca sativa L. var. longifolia), carote tritate, broccoli a pezzettini, bietola da foglie (erbetta, silverbeet-swiss chard ), ma anche mais spezzato per volatili (cracked corn; no chicchi di mais interi), patate lessate (o crude tagliate in piccolissimi cubettini/tritate), riso cotto, legumi lessati (es.: piselli spezzati; no legumi crudi), mix di cereali idonei, e in generale quanto di più simile alla loro naturale dieta erbivora.

Evitare di fornire ai cigni un'alimentazione con molte proteine - come mangime per tacchini o animali similari - perché se in eccesso potrebbero portare a delle gravi alterazioni nello sviluppo del piumaggio dei cignetti durante la crescita (Angel Wing), con possibile relazione a eventuali eccessi di proteine che abbiano interessato anche i genitori degli esemplari in questione; la deformazione - consistente in una crescita in direzione errata di parte del piumaggio e riscontrata in diversi tipi di uccelli acquatici - è ricondotta anche ad una carenza di vitamina E, vitamina D e manganese nella loro alimentazione, ma può essere fermata e fatta regredire ad uno stato regolare intervenendo per tempo sulle piume interessate e riequilibrando l'alimentazione dei volatili.

Poiché i cigni sono privi di denti, fornirgli solo cibo in bocconi piccoli e ammorbiditi - con sempre dell'acqua a disposizione o mista al cibo - in modo da renderne possibile l'agevole deglutizione senza masticazione (es: le foglie di lattuga vanno spezzettate in ritagli di circa 2x2 centimetri, intere sono troppo grandi e troppo coese rispetto alla più morbida vegetazione acquatica di cui i cigni si nutrono abitualmente; quando si cibano autonomamente di vegetali/verdure direttamente dal prato/orto in cui crescono, ne strappano infatti con il becco un pezzettino alla volta dalle varie foglie del ciuffo, grazie alla resistenza contrapposta dal radicamento nel terreno di quest'ultimo). Mai servire i cibi cotti se ancora molto caldi (sì caldo-tiepidi, specialmente in inverno), no cracker, patatine e similari snack salati. Fornire eventuali assaggi di frutta in piccoli bocconi morbidi, togliendovi torsoli, noccioli, semi e bucce (in particolare sono nocivi per i cigni i semi di mela).

In cattività spesso il cibo viene servito in un capiente contenitore di legno e plastica, che può essere posato in terra vicino alla riva oppure messo a galleggiare sull'acqua.

Si tenga conto che se i cigni vi identificano quali portatori di cibo per loro, possono accogliervi e venirvi incontro con molto entusiasmo, il che tuttavia - analogamente a quanto fanno altri animali quando gli viene portato del cibo - potrebbe trasformarsi in un'involontaria impaziente "aggressione al cameriere", cosa che - vista la mole dei cigni quando si ereggono aprendo le ali e allungando il collo - potrebbe spaventare, specialmente bambini o altre persone di bassa statura; è bene dunque predisporre l'eventuale cibo per loro rapidamente, prima che ci raggiungano, per mettersi da parte mentre si nutrono.

Nei pressi dei luoghi frequentati dai cigni è possibile trovare dei cartelli che fanno divieto di fornirgli del cibo, ciò principalmente per il fatto che se di tipo inidoneo potrebbe danneggiare la loro salute, nonché - se relativi ad esemplari in cattività - anche perché questi dovrebbero di norma essere già accuditi al riguardo dal personale preposto: si tenga quindi conto di tali eventuali cartelli di divieto, considerando inoltre che per natura i cigni allo stato libero sono autosufficienti, ovvero che fornirgli senza bisogno costanti risorse alimentari - ulteriori a quelle da loro accessibili autonomamente - li esporrebbe al rischio di diventarne invece pericolosamente dipendenti; altresì un eventuale apporto di cibo ai cigni da parte dell'uomo può essere tuttavia talvolta comunque opportuno, come per eventuali esemplari feriti, debilitati o finiti al di fuori del loro habitat, e per esemplari dove questo sia stato ridotto o compromesso dall'essere umano - particolarmente in caso di condizioni climatiche innaturali o eccezionali.

I cigni, quali animali erbivori, sono di per sé inoffensivi nei confronti dell'uomo, arrivando spesso a socializzare spontaneamente; tuttavia anche gli esemplari più avvezzi all'eventuale contatto con gli esseri umani, come quelli presenti negli specchi d'acqua dei parchi delle ville d'epoca aperte al pubblico, giardini botanici, possono talvolta diventare estremamente aggressivi e pericolosi, ad esempio per difendere sé stessi o il territorio (il nido, il partner, la prole), o se percepiscono come ostile l'avvicinarsi di qualcuno o qualche animale - per esempio di cani, che sono da tenere prudentemente al guinzaglio in presenza di cigni, per il bene di entrambi.

In caso si abbia poca o nulla esperienza di contatti con i cigni - o con l'esemplare in questione - sia che si tratti di animale in cattività che allo stato libero è bene evitare di avvicinarlo molto - tantomeno cercare di toccarlo, facendo riferimento al comportamento di eventuali altre persone che interagiscono serenamente con lui per fare altrettanto sotto la loro supervisione. Subire l'aggressione di un cigno può portare a gravi conseguenze.

In cattività sono ospiti di zoo, parchi naturali, orti botanici e grandi residenze dotate di vasti spazi e specchi d'acqua più o meno naturali. Le piante adiacenti le zone frequentate dai cigni, ornamentali o meno, possono subire da questi qualche piccolo danno, qualora ne trovino le foglie di loro gusto come cibo.

Per un privato, tenere questo splendido palmipede non è impresa per tutti, se non altro perché bisogna disporre d'un adeguato specchio d'acqua (naturale o artificiale; laghetto, stagno o grande vasca), e quindi di un terreno abbastanza vasto da contenerlo. La profondità dello specchio d'acqua dev'essere per circa la metà variabile tra gli 80 e i 120 cm (tale cioè da permettere al cigno di nuotare distendendo completamente le zampe, nonché di poter raggiungere il nutrimento sui fondali grazie al lungo collo), presentare zone anche più profonde (dove il cigno sarà più al sicuro da eventuali pericoli o nemici) e vaste aree meno profonde (in cui i cigni potranno nutrirsi degli elementi del fondale con minor dispendio di energie); presentare rive per lo più scoscese (alte 50 cm su livello dell'acqua, e che diano ospitalità a vegetazione) con 2 o 3 spiagge erbose diradanti fin appena dentro l'acqua (50 cm dalla riva), in modo da consentire in quei punti l'uscita e rientro nell'acqua ai cigni e ancor più ad eventuali cignetti. Nella parte centrale del bacino è bene che siano presenti dei piccoli isolotti con coste basse - separati di un'adeguata misura dal perimetro del lago tramite acqua profonda - di modo che i cigni possano ritirarvisi in autonomia quale luogo sicuro e più appartato, utile ad esempio per costruirvi il nido (sopra o a ridosso).

Anticamente il cigno bianco, i cigni esotici nero e collo nero, quello selvatico ed il minore erano allevati a scopi alimentari: oggi la loro bellezza li mette al riparo da questo rischio, ma soprattutto sono specie protette. Un parco destinato ad ospitare un cigno va recintato, con una rete interrata d'almeno 20 cm, per evitare "evasioni" o intrusioni di potenziali animali ostili (es: volpi, cani). Infine bisogna prevedere l'esistenza d'uno o più ricoveri, in legno o muratura, alti un metro o più, dove i cigni possano rifugiarsi durante le intemperie e deporre e covare le uova.

Poiché per impedire al cigno in cattività di prendere il volo - per andare altrove - vengono spesso utilizzate purtroppo delle pratiche utili a debilitarne le ali (altri espedienti fisici sono delle reti aeree con gabbie perimetrali, una ridotta o inidonea superficie per prendere velocità, ovvero ostacoli verticali intorno all'area di stazionamento che ne impediscano la traiettoria di volo), è preferibile tutelare i luoghi già frequentati abitualmente dai cigni allo stato libero, quelli dove giungono ciclicamente, e realizzarne di nuovi idonei allo scopo, in modo da poter ammirare questi grandi volatili nella spontaneità del loro essere.

L'eventuale ristrutturazione di spazi preesistenti in cui vivono soggetti in cattività da tempo, volto a consentire libero accesso e dipartita a cigni allo stato libero, dovrebbe tenere conto che i cigni vissuti in cattività - e in isolamento forzato dai propri simili - con un eventuale arrivo di nuovi cigni potrebbero attivarsi - o essere forzosamente coinvolti - in lotte per il territorio, nelle quali correrebbero però il rischio di avere la peggio a causa della debilitazione delle ali, senza la possibilità di desistere volando eventualmente altrove.

Altresì è possibile utilizzare le strutture in passato utilizzate come zoo per i cigni impediti artificiosamente al volo per dare ricovero ad eventuali esemplari infortunati, senza dimenticare che il cigno è un animale monogamo che risente della separazione dal partner.

LEGGI ANCHE : http://pulitiss.blogspot.it/p/e-dog-sitter-dalla-passeggiata.html

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